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Visita di sr Alaíde Deretti in Medio Oriente
Siria
(Medio Oriente). Dal 4 al 13 aprile 2017, sr Alaíde Deretti ha visitato l’Ispettoria “Gesù Adolescente” - Libano, Siria/Damasco, Giordania, Israele (MOR), in occasione del 125esimo della presenza FMA.
“125 anni di presenza delle FMA, che da Betlemme sono arrivate in cinque nazioni del Medio Oriente”.
In un tempo in cui le FMA dell’Ispettoria “Gesù Adolescente” affrontano la grande sfida della guerra, delle rivoluzioni e del terrorismo che continuano a seminare paura, sofferenze e fughe in massa, celebrare la memoria, la “Storia di ieri e di oggi” fortificano il rimanere saldi nella fede, coraggiose nella prova.
Sono trascorsi quindici anni dalla Prima Spedizione Missionaria, quando un gruppo di missionarie italiane partiva da Genova per portare il volto e il cuore di don Bosco alle Terre di Gesù. Oggi il Giubileo MOR s’inserisce nelle celebrazioni mondiali dei 140 di missionarietà della Famiglia salesiana.
Il 30 dicembre 2016 hanno avuto inizio gli incontri e le celebrazioni per risignificare la presenza salesiana, ringraziare il Signore per la bella storia da raccontare e riconoscere soprattutto nelle missionarie a gentes di ieri e di oggi il grande amore per l’annuncio della Buona Novella. La visita di sr Alaíde Deretti, Consigliera generale per le Missioni, s’inserisce in questo clima di festa che si sta vivendo insieme lungo tutto l’anno.
Cristo che ha vinto il mondo e ha seminato risurrezione dà il coraggio di sfidare i tempi duri che scuotono i governi nelle loro sicurezze e la Chiesa con le solide radici orientali. Celebrare la storia è dire sì al presente decidendo di continuare a esserci con coraggio e fede a favore dei giovani e delle famiglie.
Sr Alaíde e la collaboratrice Sr Maike Loes hanno iniziato la visita a Harissa, dalla Madonna del Libano e di lì proseguito verso Damasco insieme all’Ispettrice sr Lina Abou Naoum. Nonostante il rischio di entrare in una Terra bruciata, i cuori entusiasti delle coraggiose missionarie che da sette anni affrontano la cruda realtà per offrire sollievo ai siriani, rendono più sereno il viaggio.
Ammirevole è l’accoglienza di suore, dottori, infermieri, operai, insegnanti e bambini della scuola materna e dell’Ospedale, delle due Opere gestite dalle FMA nella Capitale custodita dall’Esercito del Regime che ancora resiste e combatte.
Tre giorni significativi, gli incontri vissuti nel clima di Famiglia e nella gioia, nonostante il rumore di sottofondo di aerei e missili in lontananza. La visita è stata espressione di vicinanza ai cuori feriti e provati. Anche il pellegrinaggio ai luoghi di San Paolo è stato realizzato con la guida di un Francescano sacerdote.
L’8 aprile la Consigliera è passata dalla Siria al Libano, e poi in Giordania. Il pranzo consumato con le comunità del Libano radunate a Kahalé, è stato preceduto da un incontro ricco di condivisione missionaria; e la cena, condivisa con due Vescovi emeriti, è consumata nella nuova comunità di Gesù Pastore al Centro “Regina Pacis” ad Amman.
Il 9 aprile, il gruppo delle missionarie, insieme a sr Alaíde affrontano il cammino, via Terra, verso Nazareth, dove si attualizza il secondo incontro di tre giorni con le missionarie ad-gentes e inter-gente. Un gruppo di quattro missionarie ad-gentes si trovò anche nella Casa di Maria.
Il 12 aprile, un pellegrinaggio in Terra Santa, conclude l’avventura formativa, ricca di atmosfera missionaria.
Di seguito il messaggio di Sr Alaíde all’Ispettoria:
«In un mondo minacciato dalla guerra e dalle calamità naturali, siamo chiamate più che mai, a USCIRE, INCONTRARE, ANNUNCIARE.
Certamente mi domanderete: Come? Quando? Dove? Da quando usciamo dalla nostra camera il mattino! USCIRE con il cuore spalancato verso i bisogni dell’altro, che è la Sorella, il giovane, il bambino, la persona che il Signore ci fa incontrare. USCIRE decentrate da noi stesse per incontrare l’altro e che la nostra presenza, il nostro sguardo, il nostro sorriso possa annunciare la buona notizia dell’accoglienza, della fraternità, della pace, della vita che è Colui che noi amiamo perché ci ha amato per primo.
Così Care Sorelle possiamo essere vere missionarie di speranza e di gioia dal luogo dove siamo e con la missione che ci è stata affidata. In questo modo tutte entrerete nella grande barca della spedizione missionaria in questo 140esimo. Tutte siamo convocate a uscire per incontrare e annunciare la pace e la vita attraverso gesti umani di vicinanza, di misericordia e di speranza.
Sorelle, INSIEME, usciamo con gioia per annunciare la pace con la testimonianza di una vita fraterna portatrice di profezia, attraverso la carità vissuta nel quotidiano e i rapporti interpersonali quali via privilegiata della missione oggi».