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Sviluppo umano integrale
Roma (Italia)
In occasione del 50° anniversario dell’Enciclica Populorum Progressio e per inaugurare formalmente il nuovo “Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale”, si è tenuta il 3 e 4 aprile 2017, presso l’Aula Nuova del Sinodo, nella Città del Vaticano, una conferenza internazionale dal titolo “Prospettive per il servizio dello sviluppo umano integrale: 50 anni dalla Populorum progressio”.
All’evento hanno partecipato i membri dei Pontifici Consigli che sono confluiti nel nuovo Dicastero, i Rappresentanti delle Conferenze episcopali e delle loro Commissioni sociali, i rappresentanti degli organismi di carità cattolici a livello internazionale e il Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede.
In rappresentanza dell’Istituto delle FMA ha partecipato suor Julia Arciniegas, invitata dal ex-Consiglio Pontificio “Giustizia e Pace”, come segno di collaborazione portata avanti da anni, nell’animazione intercongregazionale della Giustizia, la Pace, dell’Integrità del Creato (JPIC), che così racconta dell’evento.
Qual è stato l’obiettivo dell’incontro?
L'evento, promosso dal nuovo “Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale” ha coinciso, in modo provvidenziale, con il 50esimo anniversario dalla pubblicazione della Lettera Enciclica Populorum Progressio (26 marzo 1967) e ha approfondito le prospettive teologiche, antropologiche e pastorali dell’Enciclica di Paolo VI. La visione di sviluppo, presente in forma embrionale nella prima enciclica pubblicata dopo il Vaticano II, si è poi sviluppata nel Magistero degli ultimi cinquant’anni e, in particolar modo, con le encicliche sociali dei Pontefici. Con questa Conferenza Internazionale, il Dicastero appena creato, si è proposto di far conoscere la missione della Chiesa nel servizio alle persone più vulnerabili e di formulare orientamenti per l’attività che dovrà assumere.
Perché l’integrazione di quattro dicasteri vaticani?
In seguito al Motu Proprio “Humanam progressionem” del 17 agosto 2016, i Pontifici Consigli della Giustizia e della Pace, della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, degli Operatori Sanitari (Pastorale della Salute) e "Cor Unum", sono stati integrati nel nuovo Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, presieduto dal Prefetto Cardinale Peter K. A. Turkson.
Papa Francesco ha così spiegato il motivo di questa integrazione: “Lo sviluppo integrale è la strada del bene per la famiglia umana. Solo la strada dell’integrazione tra i popoli consente all’umanità un futuro di pace e di speranza”. L’unità e la convergenza dei diversi dicasteri è una delle vie privilegiate per realizzare l’integrazione.
Qual è il significato della parola “integrare”.
Papa Francesco, ha affermato: nel verbo integrare – a me tanto caro – possiamo individuare un orientamento fondamentale per il nuovo Dicastero».
- Si tratta di integrare i diversi popoli della terra. Il dovere di solidarietà ci obbliga a cercare giuste modalità di condivisione, perché non vi sia quella drammatica diseguaglianza tra chi ha troppo e chi non ha niente, tra chi scarta e chi è scartato.
- Si tratta di offrire modelli praticabili di integrazione sociale. Tutti hanno un contributo da dare all’insieme della società. Questo è al contempo un diritto e un dovere. È il principio della sussidiarietà a garantire la necessità dell’apporto di tutti, sia come singoli che come gruppi…
- Si tratta di integrare nello sviluppo tutti quegli elementi che lo rendono veramente tale. I diversi sistemi: l’economia, la finanza, il lavoro, la cultura, la vita familiare, la religione sono, ciascuno nel suo specifico, un momento irrinunciabile di questa crescita.
- Si tratta ancora di integrare la dimensione individuale e quella comunitaria. L’io e la comunità non sono concorrenti tra loro, ma l’io può maturare solo in presenza di rapporti interpersonali autentici e la comunità è generatrice quando lo sono tutti e singolarmente i suoi componenti.
- Si tratta infine di integrare tra loro corpo e anima. Già Paolo VI scriveva che “lo sviluppo non si riduce a una semplice crescita economica (cfr. n. 14); lo sviluppo non consiste nell’avere a disposizione sempre più beni, per un benessere soltanto materiale. Integrare corpo e anima significa pure che nessuna opera di sviluppo potrà raggiungere veramente il suo scopo se non rispetta quel luogo in cui Dio è presente a noi e parla al nostro cuore”.
Quali tematiche sono state discusse?
Le sessioni della Conferenza si sono concentrate sugli ambiti di azione del nuovo Dicastero: anima/corpo, uomo/donna, individuo/società. All’interno di queste dimensioni, i relatori, rappresentanti di vari contesti geografici e culturali a livello mondiale, hanno affrontato le sfide contemporanee allo sviluppo umano integrale. Nell’ultimo pomeriggio si è dato voce a persone che con la loro testimonianza hanno risposto alle problematiche più urgenti al fine di proteggere e servire la dignità della persona umana.
Per approfondire
Convegno
Documento Papa Francesco